
Quali sono i presupposti necessari per andare in pensione con una buona copertura finanziaria? I consulenti previdenziali Kerstin Windhövel e Bendicht Rindlisbacher spiegano alcuni fondamentali principi di base e forniscono validi consigli affinché le levatrici possano fare una previsione di quella che sarà la loro situazione finanziaria una volta in pensione. Una guida semplificata e un incoraggiamento ad affrontare l’argomento il prima possibile.
Testo: Kerstin Windhövel e Bendicht Rindlisbacher
Traduzione dell’articolo pubblicato nell’edizione di dicembre di Obstetrica in tedesco e francese.
Il passaggio dall’attività lucrativa alla pensione, che si tratti di una cessazione totale o parziale dell’attività professionale, segna l’inizio di nuova importante fase della vita.
Mentre 50 anni fa la durata del pensionamento era generalmente piuttosto breve, oggi statisticamente ci restano ancora 20 anni o più per fare progetti e vivere secondo i nostri desideri. È quindi di fondamentale importanza prepararsi per tempo alla transizione dal reddito da lavoro alla rendita da pensionamento. L’ideale sarebbe iniziare a pensarci già all’età di 55 anni. In questo articolo viene spiegato come gestire al meglio questa transizione dal punto di vista finanziario.
Basi finanziarie
Di quali basi finanziarie avete bisogno per poter «dormire sonni tranquilli» quando sarete in pensione?
Costi fissi
Nella migliore delle ipotesi, durante il pensionamento, dovreste essere in grado di coprire la maggior parte dei costi fissi con la vostra pensione. I costi fissi sono tutti i costi correnti che hanno un importo più o meno fisso da pagare regolarmente, come ad esempio tasse, affitto o mutuo, spese accessorie, cassa malati, spese mediche, premi assicurativi e telefonia. A ciò va anche aggiunta una stima delle spese necessarie per la vita quotidiana, come ad esempio cibo, vestiario, ecc. Le rendite che riceverete dovrebbero bastare ampiamente a coprire tutte queste uscite e a far fronte ai vostri obblighi finanziari.
Costi variabili
Per le spese variabili (tempo libero, ferie, spese oltre il minimo vitale, pasti al ristorante, ecc.) potete utilizzare il capitale a vostra disposizione. È possibile modificare liberamente l’entità di queste spese, cosa che non avviene per i costi fissi.
Garantirsi delle rendite adeguate
Come faccio a calcolare se le mie rendite sono sufficienti a coprire i miei costi fissi?
Budget
Innanzitutto dovete stabilire un budget per le vostre spese correnti e per quelle che prevedete per la fase di pensionamento.[1] Una volta deciso il budget, eliminate quelle spese di cui potreste fare a meno se la situazione lo richiedesse (si tratta infatti di costi variabili).
Entrate
Per quanto riguarda le entrate, si tratta di sommare le rendite di cui beneficerete nella fase pensionistica, ovvero:
- Primo pilastro (AVS): potete chiedere alla vostra Cassa di compensazione di calcolare l’importo della vostra rendita AVS. Il modulo di richiesta è disponibile sul sito web della vostra Cassa di compensazione.
- Secondo pilastro (LPP): potete trovare una stima della rendita sul vostro attuale certificato di previdenza – l’importo dipende dall’età pensionabile scelta. Se l’ammontare stimato della vostra rendita non è indicato, rivolgetevi alla vostra cassa pensione.
- Terzo pilastro (pilastro 3a): ogni anno la vostra banca o la vostra compagnia di assicurazione vi invia un estratto conto relativo al vostro capitale. Su questo documento figura anche l’importo di cui potrete disporre quando andrete in pensione. È importante sapere che il prelievo di capitale è soggetto al pagamento di un’imposta[2].
Avere una visione chiara
Confrontate le vostre spese con le vostre entrate previste.
Esempio A: Economia domestica composta da 1 persona, con cassa pensione
Entrate stimate per anno (CHF) |
Uscite stimate per anno (CHF) |
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AVS |
16 000 |
Costi fissi |
34 000 |
Cassa pensione |
26 000 |
Costi variabili |
18 000 |
Somma delle rendite: |
42 000 |
Somma dei costi: |
52 000 |
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Versamento unico: |
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Pilastro 3a (Banca 1) |
76 000 |
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Pilastro 3a (Banca 2) |
44 000 |
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L’esempio A (persona sola, affiliata a una cassa pensione) mostra che le rendite (AVS + cassa pensione) sono sufficienti a coprire i costi fissi, ma solo una parte di quelli variabili. Mantenendo invariato il livello dei consumi, il capitale del pilastro 3a verrebbe gradualmente utilizzato per finanziare la parte non coperta dalle rendite. Al netto degli interessi sul capitale del pilastro 3a, l’importo disponibile al momento del pensionamento si esaurirebbe in 12 anni (CHF 10’000. – all’anno). Oggi l’aspettativa di vita delle donne è di circa 86 anni, vale a dire di altri 21 anni dopo il pensionamento. Per questo motivo nei restanti anni di attività lucrativa bisognerebbe ridurre le spese variabili oppure risparmiare di più. Ciò consentirebbe di colmare il divario dovuto ai costi variabili e di mantenere il tenore di vita abituale.
Esempio B: Economia domestica composta da 1 persona, senza cassa pensione
Entrate stimate per anno (CHF) |
Uscite stimate per anno (CHF) |
||
AVS |
16 000 |
Costi fissi |
34 000 |
Cassa pensione |
— |
Costi variabili |
18 000 |
Somma delle rendite: |
16 000 |
Somma dei costi: |
52 000 |
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Versamento unico: |
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Pilastro 3a (Banca 1) |
186 000 |
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Pilastro 3a (Banca 2) |
134 000 |
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Nell’esempio B (persona sola, senza cassa pensioni), la rendita AVS non basta a coprire le spese fisse di CHF 34’000 all’anno. Il capitale del pilastro 3a deve quindi finanziare parte delle spese fisse e tutte le spese variabili. Se anche in questo caso non teniamo conto degli interessi e non riduciamo le spese variabili, il capitale disponibile del pilastro 3a diminuirebbe di CHF 36’000 all’anno e basterebbe solamente per altri nove anni. Per essere finanziariamente indipendenti per l’intera durata dell’aspettativa di vita statistica, bisognerebbe eliminare tutte le spese variabili. In questo caso il capitale disponibile basterebbe per 18 anni – che è comunque al di sotto dell’attuale speranza di vita delle donne.
Cosa posso fare per migliorare la mia situazione?
Se, dopo aver stabilito il budget, vi rendete conto che la vostra situazione finanziaria durante il pensionamento rischia di essere precaria, avete le seguenti opzioni:
- Prendete in considerazione di aderire volontariamente a una cassa pensione e ricevere in futuro una parte del vostro capitale pensionistico sotto forma di rendita. Fatevi consigliare sull’opportunità di trasferire parzialmente o completamente il vostro capitale del pilastro 3a a una cassa pensione.
- Se convivete e avete figli, dovreste considerare seriamente il matrimonio. Se il vostro partner muore, non riceverete dal primo pilastro alcuna prestazione per superstiti, né dopo il decesso né durante il pensionamento. Ciò è particolarmente grave per chi – per potersi prendere cura dei figli – ha dovuto mantenere un tasso di occupazione più basso.
- Aumentate i risparmi per i rimanenti anni di attività lucrativa, eventualmente aumentando il tasso di occupazione, salute permettendo.
[1] Modelli per calcolare il vostro budget
[2] E’ possibile calcolare l’ammontare delle imposte sul prelievo di capitale a seconda del comune di domicilio, ad esempio utilizzando il calcolatore di Postfinance.
Traduzione dal tedesco di Elena Panduri
Autrice e autore:
Prof. Dr. Kerstin Windhövel, direttrice wincon gmbh, Pensionskassen & Vorsorgeberatung, Berna. kerstin.windhoevel@wincon.ch
Bendicht Rindlisbacher, responsabile consulenza Svizzera romanda, wincon gmbh, Pensionskassen & Vorsorgeberatung, Berna. bendicht.rindlisbacher@bluewin.ch
Reminder: Previdenza per le levatrici su “Obstetrica”
Alcuni anni fa la Federazione svizzera delle levatrici ha stipulato un accordo con la Fondazione Nest per sviluppare una soluzione previdenziale su misura per le levatrici. In questo contesto, Kerstin Windhövel e Bendicht Rindlisbacher hanno pubblicato su “Obstetrica” diversi articoli dedicati all’argomento. Da rileggere e condividere.
Windhövel, K. (2021). Risparmiare con il pilastro 3a o aderire a una cassa pensione? Obstetrica; 6.